La carne non è tutta uguale, la STUPIDITÀ sì

Una pubblicità "regresso" di un macellaio di Rimini ha fatto molto discutere. Ma forse andrebbe fatta una valutazione più ampia
WebOff

Un esempio di pubblicità regresso? Eccolo!



Nei giorni scorsi questo discreto cartello pubblicitario di sei metri per tre è stato "avvistato" nei pressi del casello autostradale di Riccione.
Due fondo-schiena femminili decisamente diversi per promuovere l'attività di un macellaio locale.

Pubblicità regresso


Forse questo tipo di comunicazione da qualcuno sarà stato anche apprezzato (Non certo per la resa grafica... ).
Qualcuno avrà persino pensato che si è trattato di una idea geniale per far parlare di sé e far girare il nome di una "macelleria" che tanti di noi fino a ieri non conoscevano.

Premesso che andrebbe valutato quale vantaggio possa aver portato alla macelleria Ugolini (di dove? / altra lacuna del manifesto...) una simile notorietà ... tanti commenti indignati da ogni parte d'Italia ... da parte di soggetti che non possono, anche per evidenti motivi logistici, essere potenziali clienti...

Certo, tutti ora sappiamo dell'esistenza di questa attività commerciale. E quindi?

CIÒ CHE VIENE DA CHIEDERSI
La pubblicità e la comunicazione fino a dove si stanno spingendo per portare consenso, clienti, visibilità?
Un'attività, un brand, un professionista, un esponente politico sul "corpo" di chi sono disposti a passare per raggiungere i propri obiettivi?
Ma davvero queste scene e messaggi indignano tutti o c'è una fetta "interessante" di audience che gradisce questo tipo di comunicazione?

Le risposte a queste domande mi spaventano.



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